Per Nornickel, primo fornitore mondiale di palladio, il rally del prezzo del preziosi metallo è frutto di una bolla speculativa
Il rally del prezzo del palladio è frutto di una bolla speculativa. Non ha dubbi la Nornickel, la più importante società mineraria russa che nel 2016 ha creato il Global Palladium Fund, riserva strategica del metallo da impiegare in caso di volatilità dei prezzi sul mercato.
Domanda industriale inefficace
Il rally del palladio ha fatto sì che il prezzo del metallo raggiungesse anche quota 2.500 dollari l’oncia all’inizio di gennaio. La causa principale di ciò è la richiesta del metallo da parte delle case automobilistiche, per la realizzazione di marmitte catalitiche dei veicoli a benzina. La domanda industriale però non si è sviluppata con la stessa velocità dell’aumento dei prezzi. I rincari rischiano di incoraggiare la sostituzione del palladio con altri metalli. Per frenare il rally, la Russia ha rilasciato poco più di 100.000 once. Una quantità modesta per un mercato che gli analisti stimano in deficit di 700-800mila once.
Tre tonnellate di lingotti
Per contrastare il rally del prezzo del palladio, la Nornickel ha rilasciato sul mercato 3 tonnellate di metallo custodito nel Global Palladium Fund. Il gruppo russo detiene il 40% del mercato mondiale, perciò ha tutto l’interesse nel contrastare quella che ritiene una bolla speculativa. il rilascio delle scorte è stato però accolto in modo tiepido dai mercati. Le quotazioni hanno infatti perso lo 0,5% circa, ripiegando a 2.280 dollari l’oncia. Questo, nonostante le quotazioni già in ribasso da qualche giorno a causa della frenata dell’economia cinese dovuta al coronavirus.
Più lingotti, meno polvere
La mancanza di lingotti di palladio sul mercato sta portando ad alti tassi di interesse sul prestito di metallo. Per questo, la Nornickel conta di rifornire il mercato con una maggiore produzione di lingotti invece che polvere di palladio: l’obiettivo per il 2020 è di 86 tonnellate di metallo.