Vendita oro da investimento

Investimenti in oro fisico: lingotti, monete e gioielli

Il fascino di poter ammirare lingotti e monete o di sfoggiare fastosi gioielli ha pervaso generazioni intere di nobili e sovrani nei differenti continenti. La detenzione di oro fisico ha rappresentato nella storia la modalità centrale di investimento aureo. L’oro fisico è quello puro inteso come materia prima. La Legge 7/2000 ha definito il ruolo degli operatori professionali in oro che, nel gergo consuetudinario, sono chiamati anche banco metalli.

Oro da investimento

La legge 7/2000 definisce l’oro da investimento quello in forma di lingotti o placchette di peso accettato dal mercato dell’oro, ma comunque superiore ad 1 grammo, di purezza pari o superiore a 995 millesimi, rappresentato o meno da titoli. Non solo. Le monete d’oro di purezza pari o superiore a 900 millesimi, coniate dopo il 1800, che hanno o hanno avuto corso legale nel Paese di origine, normalmente vendute a un prezzo che non supera dell’80% valore sul mercato libero dell’oro in esse contenuto. Si intende invece come oro fisico ad uso prevalentemente industriale i semilavorati di purezza pari o superiore a 325 millesimi, in qualunque altra forma e purezza.

L’oro: caratteristiche generali

Si trova al numero 79 nella tavola periodica degli elementi, dopo il platino e prima del mercurio. Il suo simbolo è “Au”, in quanto deriva dal latino aurum, “alba scintillante”, poi trasformatori in orum in latino volgare. Estremamente raro in natura, è un metallo di transizione tenero, di colore giallo, che può assumere variazioni cromatiche differenti, in base alle leghe in cui viene utilizzato. Nonostante il suo elevato peso specifico, è estremamente duttile e malleabile. Ha una temperatura di fusione relativamente bassa, di 1.064 gradi. Il suo punto di ebollizione è di 2.808 gradi. Allo stato puro è possibile trovarlo sotto forma di pepite e pagliuzze nei depositi alluvionali. In ambito finanziario il codice valuta dell’oro è XAU. L’unità di misura per esprimere la purezza dell’oro è il carato: a 24 carati è allo stato puro.

Usi e applicazioni

Il legame unico creatosi fra l’uomo e il metallo nobile per eccellenza ha portato, fin dall’antichità, allo sviluppo del settore orafo. L’oro viene però oggigiorno utilizzato per molteplici usi, tant’è che circa il 50% del totale immesso sul mercato viene richiesto da settori differenti dall’oreficeria. La sua elevata resistenza alla corrosione, un’alta conduttività termica ed elettrica, hanno reso l’oro un metallo molto richiesto in ambito industriale, in particolare nel settore elettronico. Trova applicazione anche in ambito di componentistica elettronica, nel campo medico e odontoiatrico, astronautico e, addirittura, su alcuni pregiati e costosi cocktail.

I numeri dell’oro

Sono tante le curiosità legate al metallo nobile: eccone alcune. Giulio Cesare consegnò 200 monete d’oro a ciascuno dei soldati dopo la vittoriosa campagna di Gallia nel 58 a.C.; 7 once, pari a 200 grammi, è la quantità media di oro “consumata” per ogni matrimonio indiano; sono 2.452 le tonnellate d’oro che la Banda d’Italia detiene, terza dopo USA e Germania; 871.713 sono le monete d’oro conservate nei caveaux della blindatissima “sagrestia” di Via Nazionale a Roma, dove è custodito il 45% dell’oro della Banca d’Italia. La parte più consistente è costituita da oltre 95.000 lingotti; 190.000 tonnellate si stimano estratte dall’uomo nel corso dei secoli fino al 2017.
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